Pezzo rock di Luciano Ligabue che apre l’album Buon Compleanno Elvis
L’album, interamente dedicato ad Elvis, concretizza il quinto lavoro di Ligabue.
Il lavoro è costituito di ben 10 hit entrate, di diritto, nella storia della musica italiana. La medesima ‘Vivo morto o X’, insieme all’indimenticabile ‘Certe Notti’, per citarne qualcuna…
IL SIGNIFICATO DEL BRANO
Il testo della canzone è, senza mezzi termini, una vera e propria critica verso le persone con una certa autorità che, dal momento in cui il protagonista della hit viene al mondo, condizionano le sue scelte.
Azioni che lo stesso protagonista, cioè Ligabue, può tranquillamente prendere autonomamente, cosa che non può fare per via di alcuni personaggi autoritari. Difatti, i medesimi, mettono in atto i famosi condizionamenti esterni, con relativi giudizi, che provocano la crisi dell’autonomia medesima.
CATEGORIA DEL BRANO E CARATTERISTICHE TECNICHE
Nonostante è da considerarsi rock, ‘Vivo morto o X’ rientra nella categoria musicale del rock alternativo. Un genere di rock, sicuramente presente anche in italia, ma molto contaminato, forse ancor di più in questa occasione, dall’originario rock americano, con talvolta l’aggiunta di venature blues.
Inoltre, ribadendo che l’intero album in cui è contenuto risale all’anno precedente, come singolo ‘Vivo o morto X’ venne pubblicato il 29 maggio del 1996.
L’introduzione di batteria, eseguita da Roby Sanchez Pellati, che apre questo primo brano dell’album, è basata su una ritmica inventata da Ligabue a casa su una drum machine, che richiama, per sonorità e costruzione, quella all’inizio del brano Zoo Station, anch’esso pezzo iniziale dell’album Achtung Baby (1991) degli U2. L’armonica è suonata da Max Lugli.
Ecco di seguito il link del videoclip del brano:
https://www.youtube.com/watch?v=EoiQrqFH5vU
CURIOSITÀ
L’ispirazione della canzone, inoltre, viene dall’idea di associare il simboli 1 X 2 utilizzati sulla schedina del Totocalcio alla vita di ognuno. Dove X, oltre a essere da sempre simbolo di anonimato, nella canzone rappresenta una vita NON vita, una vita decisa da qualcun altro.
Curiosamente, questa canzone veniva utilizzata negli incontri casalinghi dell’Inter quando la squadra (di cui Ligabue è grande tifoso) scendeva in campo per il riscaldamento pre-partita.
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